Le rinascite eterne e le reminescenze della vita
s'inseguono a furor battente, con feroce passione, come
lo spumeggiare verdastro del ripido salto nel blų pių
profondo, da cui riemerge a fatica dall'abisso
luciferino, dapprima incero, dubbioso, poi sempre pių
vivo e rabbioso, irradiando a piccoli fiotti la luce
compressa ingabbiata nel fondo, nell'organismo schiumoso
del bianco cristallo di spuma che inonda le rocce
increspate nel caldo tramonto.
Serendipitā sopita che emerge dal fondo dell'anima,
nella virulenza di un dolore senza tregua e riposo.
Nč riparo vi č al cuore in disarmo sull'arida sponda,
nel tumulto del tempo che scorre e non torna.
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